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TOGLab, una storia in 3D

Quanto può influire nella vita dei bambini con disabilità l’utilizzo della tecnologia? Ve lo racconta la storia del TOG Lab!

A TOG l’innovazione è un processo segnato da due tappe fondamentali:

Per prima cosa l’incontro con il FabLab milanese OpenDot e l’inizio della co-progettazione di ausili e oggetti di design, sia di uso quotidiano che ludico, che hanno considerevolmente migliorato la vita dei bimbi di TOG.

In seguito l’arrivo delle prime stampanti 3D.

Prima dell’utilizzo della stampante 3D, per la realizzazione degli ausili ortopedici, veniva utilizzato esclusivamente il gesso.
Tutori per gli arti, seggiolini e sedute posturali venivano realizzate in gesso.
Materiale pesante, poco malleabile, di scarsissimo impatto estetico.

La stampa 3D consente, in breve tempo, di creare oggetti belli, leggeri, economici ed efficaci dal punto di vista terapeutico.

Abbiamo seguito passo per passo il nostro fisioterapista Luca nella realizzazione di un seggiolino per Lorenzo, un piccolo paziente del Centro.
Ecco cosa abbiamo imparato.

Prima fase: il gesso

La fase di realizzazione del gesso è molto delicata.
Il calco deve essere il più preciso e il più confortevole possibile.
Dopo aver modellato il gesso sul paziente, i terapisti si impegnano nel limare il più possibile le zone poco lisce o poco precise; in questo modo faciliteranno la fase di scanner.

Scanner e modellazione 3D

La fase successiva è caratterizzata dalla scannerizzazione del gesso e dalla modellazione 3d tramite software apposito.

Fase finale: 3D printing

Terminato lo scanner, il file viene salvato e mandato in stampa.

Gli ausili di questo tipo vengono stampati in 3d nel giro di 20h, rendendo tutto il processo il più possibile preciso, efficace e veloce.

L’ausilio stampato in 3d è colorato, bello, leggero ed economico, e dunque oltre a facilitare i processi produttivi, è anche un oggetto che aiuta il bambino nella relazione con gli altri bimbi e quindi agevola il percorso di inclusione e socializzazione.