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Un Télo per TOG

Con Bauer e AFOL Moda TOG dà vita a un progetto artistico e terapeutico innovativo e coloratissimo

Al Centro TOG l’arte e la bellezza non sono mai solo ornamenti estetici. Entrano in gioco: sono parte del percorso riabilitativo, perché stimolano o perché rilassano e danno sollievo.

È proprio in quest’ambito che è nato un meraviglioso progetto, insieme agli studenti di cfp Bauer di Milano e a quelli del corso di moda e sartoria di AFOL Moda (coordinati da Maribel Llanos): si chiama un TéLO per TOG e vede la realizzazione di tappeti illustrati con diversi scenari da utilizzare nei percorsi dedicati alla psicomotricità.

Questi tappeti servono a stimolare il bambino al gioco e a coadiuvare l’esplorazione, attraverso l’interazione con il terapista o anche in autonomia. Si tratta di un esercizio che viene proposto ai bambini per raggiungere obiettivi di sviluppo psicomotorio, attraverso immagini ludiche, belle, colorate e utilizzando oggetti morbidi e per loro stimolanti.

Con l’aiuto di TOG, sono stati identificati sei scenari: la volta celeste, il fondale marino, lo spazio domestico, la savana, le stagioni e il bosco delle fiabe. In ciascuno di essi è stata poi ambientata una piccola storia, immaginata e disegnata da coppie formate da studentesse e studenti di illustrazione.

Durante il corso di sartoria, i tappeti sono infine stati confezionati, partendo dai cartamodelli per arrivare agli elementi tridimensionali in feltro. Ogni tappeto, inoltre, si può usare da entrambi e lati ed è accompagnato da una serie di “flash cards” didattiche, pensate per guidare nei movimenti, nelle attività e nella ricerca degli oggetti.

A sviluppare il progetto (coordinato dall’illustratrice Veronica Cerri) è stata la designer e illustratrice Claudia Alexandrino, con cui TOG aveva già lavorato tra il 2020 e il 2021 per la realizzazione dell’immagine coordinata dei 10 anni della Fondazione.

L’aspirazione di TOG alle cose belle nasce dall’esperienza accertata che la bellezza è terapeutica, è parte della cura, che diventa così un “avere cura”.

Credits photo Roberto Mazzucchi.